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Il museo delle contadinerie e del giocattolo antico alle Cantine Balbiano

Immaginate di tornare bambini e pensate ai vostri giochi d’infanzia. Ricordate il vostro preferito? Una macchinina, una bambola, delle costruzioni o forse un peluche? Ora pensate a qualcosa che volevate e che non avete mai potuto avere. Se poteste comprarlo oggi lo fareste? Abbiamo incontrato ad Andezeno, piccolo paese in provincia di Torino, il sig. Franco Balbiano, figlio e nipote degli storici fondatori delle Cantine Balbiano, nella sede della sua azienda vitivinicola dove ha raccolto più di 500 “desideri inesauditi”: una incredibile collezione privata di giocattoli  vintage che vanno dagli ultimi anni del XIX secolo agli anni ’60, nata proprio dalla volontà di riscatto di un’infanzia austera e poco ludica, e oggi trasformata nel Museo delle contadinerie e del giocattolo antico.

“Sono finalmente riuscito ad avere, da grande, i giocattoli che non ho mai avuto da bambino. Quando ero piccolo, per me ed i miei amici il massimo era avere una fionda, come quella costruitami da mio zio, o una trottola con cui passare le giornate” ci racconta.

Dopo aver acquistato, in un paio di decenni, più di 2000 tra giocattoli e oggetti contadini, è nata l’idea di organizzarli e di renderli fruibili a tutti: è nato il Museo delle contadinerie e del giocattolo antico. Questo museo privato concepito nelle sale della vecchia cascina di famiglia, Villa Balbiano, dove dal 1941 si produce la miglior freisa chierese, dove si trova una splendida sala degustazione e dove ci si immerge in un’atmosfera magica circondati da bizzarri oggetti del cui uso non avrete che da chiedere spiegazione al suo proprietario, è visitabile su appuntamento.

La nostra visita alle Cantine Balbiano

Il sig. Franco ci ha accompagnati in un percorso che si snoda dapprima sottoterra e attraversa ambienti diversi: dalla spettacolare sala con il tetto in rame dove gli amanti del buon vino potranno degustare 5 vini di produzione Balbiano accompagnati da assaggi di salame, formaggio, grissini “rubatà” e torcetti chieresi (ottima merenda per tutta la famiglia), ai tunnel scavati nella roccia sotto la collina che conducono alle sale delle contadinerie, oggetti della vita e del lavoro della tradizione contadina , fino al cuore della visita che farà sgranare gli occhi a grandi e piccini, le sale dove sono raccolti i giocattoli di ogni foggia e dimensione.

Pupazzi, cavalli a dondolo, aerei, navi, soldatini, case delle bambole con minuscole stoviglie, trenini elettrici, tricicli, tamburi,  salvadanai americani degli anni’50: pensate a un gioco e in queste stanze, zeppe fino al soffitto, lo troverete. Il sig. Franco, è disponibile, a metterli in funzione e a farli anche provare ai bimbi, con le dovute cautele, dal momento che si tratta di oggetti antichi e preziosi.

Ci hanno interessato moltissimo i racconti e constatare che i desideri dei bambini sono pressoché rimasti immutati nei secoli. La fascinazione di un treno che corre sui binari così come le minuzierie delle bambole non passano mai di moda.

Amplissima anche la collezione di fumetti e quella dei giochi di società, che si trova nell’ultima sala. Una sala ancor più sorprendente perché sulle nostre teste è appeso… un aereo. E di fronte un paroliere gigante. E poi giochi dell’oca, antesignani dei flipper, e meccano. Ciò che colpisce di questa collezione, arricchitasi in 25 anni con un lavoro minuzioso di ricerca nelle soffitte di amici e dai giusti rigattieri, è, oltre alla sua analogicità, la quasi completa assenza della plastica: la maggior parte dei giochi sono in legno o latta, tessuti ed altre materie prime in usa diverse decine di anni fa.

La degustazione alle Cantine Balbiano

La visita si conclude, per chi lo desideri, con la degustazione dei prodotti della cantina Balbiano in abbinamento con prodotti tipici della zona. Noterete che il tema del gioco non si perde mai, anche in un ambito apparentemente così diverso, e lo si ritrova sulle etichette dei vini, ognuna dedicata ad un elemento ludico diverso: la mongolfiera, il carretto con i cavalli, l’orsetto e Pinocchio sono i simboli scelti per identificare i diversi vini prodotti.

“Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé”, scriveva Pablo Neruda, e il sig. Franco ha fatto suo questo motto. Visitare le Cantine Balbiano e il Museo della contadinerie e del giocattolo antico è un’esperienza fuori dal comune che, non solo racconta la storia di una famiglia e della sua azienda, ma delinea l’originale personalità del suo creatore. Un tesoro nascosto nelle colline torinesi che merita di essere valorizzato e che incuriosirà moltissimo i bambini, stimolandone la fantasia e la conoscenza.

 

Author: Elena Marcon

Elena Marcon, amante del buon cibo e dal buon vino e mamma di Arturo. Organizzatrice seriale di gite e viaggi  

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